E’ così: ognuno di noi ha una sua parte di colpa e -da chiunque si parta- il cerchio delle responsabilità si chiude sempre comprendendo un po’ tutti, ciascuno nella propria misura.
Il cliente -pubblico o privato che sia- commissiona un lavoro, da grandi opere a semplici servizi. Ritarda il pagamento (o fa in modo di non pagare proprio) ed ecco che si innesca la catena delle responsabilità: la ditta che ha eseguito il lavoro non incassa e non riesce a pagare i suoi fornitori -altrimenti non può pagare i dipendenti-;il fornitore, a sua volta, non riesce a pagare una ditta che gli ha effettuato dei lavori -altrimenti non potrebbe pagare i suoi dipendenti-…e così via, finchè ad un certo punto, il cerchio si chiude con la tragedia: il manovale che -non pagato da mesi per via di tutto questo circolo vizioso- riceve la cartella da Equitalia o non riesce più a pagare le rate del mutuo o -ancor peggio- non riesce a garantire un piatto caldo alla sua famiglia… E’ triste, ma -chi più e chi meno- nel nostro piccolo ognuno di noi è responsabile di quanto accade nel mondo, dal nostro vicino di casa ai bambini denutriti dell’Africa. E, seppur consapevoli che insieme potremmo rendere migliore il mondo, ognuno aspetta che siano gli altri a cominciare… e nel frattempo difende e/o ingrassa il proprio orticello…
(martedì 22 maggio 2012 alle ore 12.27
Un manovale si toglie la vita e tutti, Stato compreso, siamo colpevoli.
Giancarlo Aspromonte > Attualità > Un manovale si toglie la vita e tutti, Stato compreso, siamo colpevoli.