Torna a Montalto Uffugo dopo 44 anni: un gruppo su Fb fa scattare la “molla” della nostalgia.

Sandro CiarloDa un semplice gruppo su Facebook come ce ne sono tanti -soprattutto di questo tipo-, nasce una storia molto bella fatta di ricordi nostalgici, di commozione fino alle lacrime -e non solo del protagonista-, di un’amicizia virtuale che si è trasformata in un’amicizia profonda, e di una testimonianza di stima e affetto non più comuni.
Sei di Montalto Uffugo se…” lo fonda per gioco Francesca Martire -oggi da tutti i membri chiamata “la presidente”-, ma subito annovera centinaia di iscritti e post colmi di commenti. Un gruppo allegro, sempre pronto ad ironizzare su tutto nel pieno rispetto di ciascuno, ma sempre presente anche in circostanze tristi ed improvvise che la nostra comunità ha vissuto negli ultimi periodi.
La storia l’ha racchiusa Francesca in una sua nota girata al Quotidiano della Calabria e che la bravissima Tiziana Aceto ha trasformato in un articolo comparso proprio oggi sul giornale.
Il personaggio è Sandro Ciarlo, un uomo che qualcuno nel gruppo ha definito “gentleman” e che ha dimostrato di essere tale ogni volta che ha mosso i suoi passi per le strade della nostra Città. Un uomo che mi ha riportato alla mente le ragioni per cui ho sempre avuto un legame molto forte con le persone che a distanza di anni tornano a Montalto.
Non voglio essere io a parlarvi di lui, ma vi lascio alle parole che ha scritto Francesca Martire che con lui -e per la prima volta in vita sua- è arrivata in moto da Civitavecchia dove Sandro è passato a prenderla.

Sandro Ciarlo, terzo di nove fratelli, è nato a Montalto Uffugo (Cs) il 29 luglio 1955. Ha trascorso un’ infanzia felice fra il cortile di casa e l’istituto Sant’Antonio. Di indole ribelle e con un carattere forte, ha sempre affrontato la vita a muso duro, anche quando, a 15 anni, qualcuno gli fece lasciare le scuole per salire su un treno che lo avrebbe portato a Serravalle Scrivia, in Piemonte.
Il ricordo di questo ragazzo solo e impaurito che affronta questo viaggio è la parte più penosa di questo racconto di vita. Il suo viaggio lungo, l’ansia di dimostrare di essere duomo, e l’arrivo in Piemonte in un freddo giorno di febbraio, quando il bianco accecante della neve e il freddo intenso prendono il posto della rabbia e della paura.
Ha lavorato sin da subito facendo le attività più svariate. L’espressione più classica che gli sento dire è<<t
utto quello che so fare io l’ ho rubato, nessuno mi ha insegnato nulla>>. Si fa una famiglia con due splendidi figli, ormai si è integrato benissimo. Tutte le espressioni dialettali spariscono. Tutta la sua famiglia si è ormai ricongiunta a Serravalle. Niente gli fa più pensare a Montalto.
Il 1° agosto 2014 arriva il pensionamento e decide di regalarsi un viaggio in moto per tutta la penisola.
Il viaggio è iniziato, è giunto a Montalto e non si è più mosso. Ricorda a tratti la sua vita, ricorda persone e luoghi che cerca e fotografa. La commozione ha quasi sempre il sopravvento quando gli dico: <<
Sandro, sei tornato a casa!>>…

Sandro Ciarlo in moto

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