Ci sono giovani che scelgono di partire, di lasciare la propria terra e andare alla ricerca di un posto di lavoro all’estero o, nel migliore dei casi, nel nord dell’Italia che comunque annaspa con questa crisi economica che vede chiudere aziende una dopo l’altra, che assiste a continui suicidi per la disperazione di chi ha paura di non riuscire a farcela, mentre la politica continua a cercare -nelle Leggi ad personam- gli equilibri per tenere in piedi il Governo. Sono giovani laureati che non vedono prospettive in questa nostra Calabria “disattenta” e anche un po’ sfortunata, avvezza alla rassegnazione più che alla lotta coraggiosa contro un sistema che non va, non disposto a modificarsi perché ben saldo nelle mani di chi ne ha comunque trovato il lato gratificante, sebbene non sempre lecito. E’ una Calabria che accetta di essere mortificata e soprattutto di mortificarsi da sola per timore di ribellarsi alla ‘ndrangheta, certamente, ma anche alla politica che è rimasta ancorata alle vecchie logiche della clientela e del nepotismo, incurante di questa diaspora inarrestabile.
E’ una vera fortuna e anche una sorpresa quando ci si imbatte in un’idea che si contrappone a questa logica di immobilismo e di emigrazione, e vede dei giovani caparbi e audaci intraprendere un’avventura che coniuga l’imprenditorialità alla cultura del rispetto e dell’amore per l’ambiente.
E’ questa la ragione che stamattina, prima domenica dell’estate 2013, mi ha spinto a fare una passeggiata nel Parco Naturale che ricade sul territorio della mia Città, Montalto Uffugo, per assistere all’apertura del Parco Avventura “San Francesco”. Un connubio, questo del divertimento in mezzo alla natura, che dà la possibilità a chiunque, adulto o bambino, di apprezzare le bellezze naturali di un parco invidiabile, oltre che le molteplici possibili attività per chi decide di trascorrervi una giornata. Mountain Bike a noleggio, percorsi avventura a diverso livello di difficoltà per accontentare tutte le età, tavoli sparsi sotto gli alberi per chi intende fare un salutare picnic, un punto di accoglienza con annesso ristorante e, ovviamente, personale attento alla vigilanza e alla pulizia.
Cosa dire. Non è vero che la Calabria non può riscattarsi e non è vero che andarsene oltre confine sia l’unica alternativa per cominciare o ricominciare ad affrontare il presente e guardare al futuro. Questi ragazzi ne hanno dato un’ampia dimostrazione proprio oggi e -ne sono convinto-, se saranno tenaci da oggi in poi così come lo sono stati per prepararsi a questo giorno, andranno certamente “lontano”, sebbene restando saldamente qui in Calabria, nel loro paese natio.
La Calabria, tutta e nessuna zona esclusa, offre ricchezze naturali e culturali che -se sfruttate nel modo corretto e con le idee giuste- possono rappresentare la chiave del riscatto morale, culturale ed economico di una terra e di un Popolo che ha pagato abbastanza, negli anni, il prezzo di non aver saputo “guardare oltre”.
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