Come cambia l’atteggiamento di chi fa informazione e di chi fa politica (ma non di meno l’atteggiamento del Presidente della Repubblica) quando si è scelta l’unica strada che si sarebbe dovuta evitare per formare il Governo! Una parte dell’Esecutivo va in piazza a protestare contro Giudici e sentenze, e l’altra parte “finge” un timido richiamo ad evitare in futuro simili situazioni, mentre anche i giornali più notoriamente vicini al Pd riportano cautamente la notizia evitando commenti “nocivi” al clima (finto) di pacificazione nazionale. E Napolitano tace. Lo stesso Presidente che fino ad un paio di anni fa avrebbe fatto sentire alta la sua voce, in questa circostanza sembra trovarsi all’estero, in una nazione dove le notizie non arrivano. Ah, quel Pertini che non aveva peli sulla lingua, quante ne avrebbe dette (e non in Tv, probabilmente, ma direttamente andando su quella piazza bresciana)!
Piuttosto che piegarsi dinanzi ad una forza politica diametralmente opposta, illudendosi di presiedere un Governo messo già più volte in imbarazzo sin dalla scelta dei Ministri, dei Sottosegretari per arrivare alle Presidenze delle Commissioni e -appunto- alla performance bresciana, non sarebbe stata più logica, innovativa e coraggiosa una mossa inaspettata, ma coerente con la propria storia (o forse, preistoria)? Oggi persino una corrispondente del Tg2 delle 13:00 -in un servizio sul “ritiro spirituale” del Governo- ha citato Alfano come “Premier” e Letta come “Vice Premier”, quasi a ricordare a tutti coloro che ancora non lo avessero compreso, quale sia il partito che guida questa compagine anomala e dannosa per il Paese.
Partendo dall’errore sul mancato consenso a Rodotà, se Bersani avesse chiesto con fermezza al Presidente Napolitano -mai sceso dal Colle- di affidare coraggiosamente l’incarico al Movimento Cinque Stelle con appoggio esterno del Pd, non si sarebbe evitato l’inciucio e tutto ciò che ne conseguirà fino a quando la consapevolezza dell’errore commesso ne determinerà la fine? Saranno anche inesperti e con qualche problemino di “organizzazione”, ma certamente sono ben lungi da tutto ciò di cui lo stesso Pd ha sempre accusato il Pdl. Bersani, Letta, Bindi e compagni avrebbero evitato di tapparsi occhi e naso, e la base del Partito -che è in agitazione sempre più crescente- si sarebbe certamente chetata.
Credo che lo spirito da “tifoseria” che anima la politica italiana da troppo tempo, ancora consideri fantapolitica una simile prospettiva, ma quello stesso spirito avrebbe dovuto suggerire che non si fa un’alleanza con la squadra avversaria per un pareggio concordato quando la vittoria di una delle due squadre manderebbe l’altra nella serie inferiore. Alla prima occasione, soprattutto quando si dimostra tanta debolezza nel cedere terreno per timore di perdere l’accordo, ci si ritroverà “sgambettati” e con la palla nella rete alle proprie spalle.
Fantapolitica, forse, o politica nuova e realmente rivolta al bene del Paese e non dei suoi governanti…
Quanti “rospi” da ingoiare imboccando certe strade…
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