In ogni regione d’Italia sono emersi, emergono ed emergeranno ancora, siti dove sono stati depositati e sotterrati rifiuti speciali altamente tossici, se non addirittura radioattivi. Sostanze che inquinano i terreni, le falde acquifere, e l’aria che ogni giorno, centinaia, migliaia di persone respirano probabilmente ignari dei veleni che inalano. Ogni giorno ci sono persone che muoiono per colpa di comportamenti illeciti di aziende che, con la complicità di organizzazioni criminali -e spesso della politica-, in nome del “profitto” e della “crescita” distruggono l’ambiente e le persone pensando di coprire la propria coscienza con documenti insanguinati che attestano la regolarità dello smaltimento, come se non sapessero che i rifiuti prodotti saranno gettati in mare o sepolti nottetempo in qualche sito di una regione più lontana.
Mi chiedo se governi e parlamentari abbiano consapevolezza del fatto che anche i loro figli fanno parte di questo mondo che viene distrutto, giorno dopo giorno, anche e soprattutto con la loro complicità, diretta o indiretta che sia.
Invece, dal “trono” su cui pensano di sedere, ogni giorno viene fuori lo spirito paladino dei diritti umani di qualche parlamentare o di qualche ministro (protestando contro se stesso?) che si spinge fino allo sciopero della fame in nome di un diritto o di un principio, ma nella realtà questo spirito nasconde -per modo di dire- solo interessi elettorali (e talvolta economici). Dove sono questi elementi quando c’è da fare davvero (e dando per primi l’esempio) giustizia sociale con una redistribuzione reale della ricchezza? O dove sono questi signori rispetto a quei bambini denutriti che ogni giorno muoiono in Africa, o rispetto a tutte quelle famiglie italiane che non hanno alcuna forma di sostentamento? E dove sono quando dovrebbero difendere il diritto di ogni cittadino di potere scegliere il candidato da votare, il diritto di non essere derubati da un sistema bancario che fa acqua da tutte le parti, da un sistema sanitario vicino al collasso, da un sistema scolastico che da tempo ha smesso di essere il nostro fiore all’occhiello? Non si vedono, no, perché sono lì a fare lo sciopero della fame per lo “ius soli” (non sarà solo che servono nuovi elettori che sostituiscano quelli persi per strada?) o ad approvare leggi elettorali a colpi di maggioranza, piuttosto che impegnarsi a garantire ai cittadini il rispetto della Costituzione da parte dello Stato stesso, o la messa in sicurezza di infrastrutture fatiscenti, o la seria programmazione di infrastrutture nuove (quelle realmente utili) che consentano lo sviluppo del nostro Paese.
La verità è che il popolo italiano sarà sempre più povero, mentre loro continueranno a sedere lì, su quel “trono” che difendono a spada tratta senza vergogna con mille escamotage, con mille leggi e leggine studiate ad arte per l’uopo.
Povera Italia, che brutta fine che hai fatto! Tanto sangue versato per costruirti e poi vederti distruggere dall’arroganza e dall’incapacità di una classe politica che ha come solo obiettivo la conservazione del proprio posto e dei propri privilegi. Che tristezza!