Quando Grillo impone con intransigenza ai suoi la linea da seguire -pena l’espulsione dal Movimento- tutti gridano allo scandalo, però nessuno si indigna per la notizia circolata in rete sul veto posto ai suoi iscritti dal Pd riguardo il manifestare contro la Tav. Eppure sembra che la minaccia fosse uguale: espulsione dal partito. Nessuno nota (o tutti fingono di non notare) che il Pdl vive solo grazie al suo leader, Silvio Berlusconi, che ne è il solo, unico ed indiscusso capo senza il quale si è già avuta dimostrazione che il partito sarebbe allo sbando totale. Appena lui rinserra le fila, tutti fanno un passo indietro, tutti sono pronti a gettarsi nel fuoco per lui, tutti mantengono la stessa linea politica. Le uniche differenze tra i “grillini” e i parlamentari degli altri schieramenti, sono dettate dall’indubbia esperienza maturata nel corso degli anni che consente loro di saper dibattere in pubblico, di rispondere senza timori ai giornalisti che li incalzano con le domande, di saper gestire le “trappole” che spesso vengono tese per strappare dichiarazioni che di per sé non direbbero nulla, ma che -se ben utilizzate- talvolta farebbero persino cadere un governo.
Seguivo Sevizio Pubblico ieri sera e non potevo non notare come le cose che ho appena scritto fossero per me così ben evidenti e come, invece, nessuno di loro abbia proprio preso in considerazione questo aspetto. Probabilmente tutto questo passava inosservato perché i “soggetti” sotto accusa erano Grillo, indicato come “despota”, e i parlamentari a Cinque Stelle, indicati come “burattini”.
Un po’ di coerenza non guasterebbe per analizzare le cose a 360 gradi.
Potrei dire queste cose come simpatizzante del Movimento, ma in realtà la ragione che mi spinge ad esternare questo pensiero è un’altra: ho provato (e provo) un senso di disgusto al solo pensiero che “quella gente” stava lì -ciascuno nel proprio ruolo- ininterrottamente da decenni, e che avevano convinto anche me più e più volte che il loro modo di operare fosse corretto.
Mi sono domandato se era quella la politica che tanto mi accende e mi fa scrivere, parlare, litigare, o se era quella che io immaginavo, quella per cui davvero vale la pena farsi salire un po’ la pressione nella consapevolezza che è giusto sentirsene partecipi.
In ogni caso, alla fine della trasmissione ho spento la Tv e rivedevo nella mia mente le immagini di quei giovani parlamentari del M5S, la loro voglia di fare, la loro grinta e la loro emozione; le paragonavo a quelle dei parlamentari vecchio stampo, di quei “saggi” di cui hanno fatto vedere alcuni momenti salienti della loro storia politica, di quei rappresentanti del Parlamento che sedevano nello studio televisivo… e pensavo: poveri ragazzi, dove sono capitati!
“O così, o sei fuori!”
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