“Napul’è nu sole amaro…”

“Napul’è nu sole amaro...”

(domenica 10 agosto 2012 alle ore 10.06)

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  • un cuore napoletano trapiantato in queste verdi vallate( ? ), legge… quante righe posso scrivere? io torno nella mia città ogni anno ed ogni volta la trovo peggiorata, in tutti i sensi. La mia infanzia, la mia adolescenza sono state sono state vissute con spensieratezza e gioia in una meravigliosa città dove tutto è musica e colori, dove la gente ti dice buongiorno con un sorriso, nonostante abbia la morte nel cuore. Dove la forza di andare avanti è sorretta saldamente dalla disperazione. “L’arte di arrangiarsi” non vuol dire imbrogliare le persone ma vuol dire: ” ho trovato un modo per riuscire ad arrivare a fine mese”. A Napoli tutto canta, anche la pioggia. Hai mai visto un temporale a Napoli? Una storia a parte. Da napoletana potrei scrivere tante cose mi limito a darti ragione, purtroppo. Lo stato, la politica guarda poco e niente a questa meravigliosa città. I politici hanno fatto sempre quello che portava benessere, ma al singolo non alla comunità. Ci sarebbe da dire tanto. Vista cosi sembra che tutto sembra che sia in balia di una criminalità che fornisce un falso benessere. Ma ti sbagli Napoli è sempre dei napoletani, ancora oggi e nonostante tutto. Nonna mia mi diceva: ” Ninnè, Napule s’è addurmuto, ma stateve attiente ‘a nun’ ò scetà”…. un po come il Vesuvio, insomma.

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      Credo che Napoli sia stata descritta in modo ineccepibile dal grande Pino Daniele in “Napul’è” e nel film “Io speriamo che me la cavo” di Lina Wertmuller, due grandi capolavori per un capolavoro di città e, consentimi di dirlo, per un capolavoro di “popolo”.
      Ho imparato, conoscendo questa splendida città e la gente napoletana, che Napoli è una Lingua, è un Popolo, è un Mondo che non si può paragonare a nessun’altra città italiana (e del mondo).
      Ho visto e ascoltato, qualche giorno fa, il grande Totò che recitava “‘A livella” e non ho potuto non notare il fatto che se venisse recitata in italiano o in qualsiasi altro dialetto, non sarebbe la stessa cosa… e nonostante sia vernacolo, si capisce alla perfezione e la si “vive”: il napoletano è una Lingua, appunto! E i napoletani, alcuni in modo molto più evidente, sono dei personaggi non comuni, proprio per il loro orgoglio di essere napoletani, cosa che difficilmente si vede in altri se non per la voglia di sentirsi superiori. I napoletani sono e vogliono far sentire di essere tali, senza pretendere altro. Mostrano la loro “napoletanità” in ogni gesto, in ogni espressione e in ogni “furbizia”. Ci sono cose che solo i napoletani sanno fare, gli altri possono solo provare ad imitarli.
      Lo so, sto parlando con una persona che queste cose, probabilmente, le sente sotto pelle perchè il sangue che scorre nelle sue vene “è Napoli”, ma a maggior ragione penso che tu possa capire la sensazione che mi dà Napoli, il napoletano e i napoletani… e anche la squadra per la quale simpatizzo molto… :)