Multato per aver messo in rete film porno

Compra 10 film porno su Internet, li mette in rete su un sito pear-to-pear, ma viene scoperto e condannato dal Giudice a 1,5 milioni di dollari di multa -massimo della pena- per violazione del Copyright (150 mila dollari per ogni film): siamo in America.
Cosa dire. Proprio come in Italia…
Non c’è alcun rispetto per il copyright, ma tutti “fingono” di non sapere, di non vedere… E il motivo? Bèh, il motivo, tutto sommato, è abbastanza semplice, e ovviamente non parlo più di film, ma di software (e non voglio parlare dei privati cittadini). Provate ad entrare in una Pubblica Amministrazione e osservate quanti computer trovate nei vari uffici. Su ciascuno di essi è installato un sistema operativo (normalmente Windows) e poi i vari programmi (il pacchetto Office è tra i più diffusi): voi pensate che siano originali? Ne dubito fortemente.
Seppure esistano dei pacchetti di programmi molto simili (vedi Open Office) che sono completamente gratuiti, scaricabili dalla rete, i computer di quasi tutti (o tutti?) i comparti della Pubblica Amministrazione sono dotati del pacchetto Office acquistato forse per una o due postazioni, ma per il resto solo software che funzionano grazie ad un crack che ne genera il codice: e via! Tutto normale e tranquillo, come se niente fosse. E questo per qualsiasi programma si trovi installato sui vari pc (Photoshop, Nero, Acrobat, o software minori), magari installati dai dipendenti o addirittura già installati all’atto della fornitura.
Ora mi chiedo: si può pretendere che il cittadino medio acquisti regolarmente i software originali se poi le Amministrazioni dello Stato non lo fanno? E non voglio entrare nel merito dei pc delle Forze dell’Ordine, ma essendo anch’essi un apparato dello Stato, il dubbio nasce spontaneo.
E’ come avere due pesi e due misure, il classico “c’è chi può e chi non può… IO PUO’!”, un “detto” ormai simpaticamente entrato nel linguaggio comune.
Ma i software costano troppo cari!”… Vero! I software hanno dei costi talvolta esorbitanti, ma se si pensa a quanta gente ci lavora per metterlo in piedi, per tenerlo aggiornato, per renderlo perfettamente funzionante e rispondente alle esigenze di chi poi lo deve utilizzare, e a quanti lo utilizzano senza averlo regolarmente acquistato, non credo si possa pretendere che i prezzi scendano più di tanto…
Personalmente  ho comprato software per un controvalore altissimo, che oggi mi avrebbe permesso di non “ansimare” davanti alla crisi che stiamo vivendo e credo che, se potessi tornare indietro, probabilmente non li comprerei più, visto che nessuno mi ha “premiato” per averlo fatto… ma -soprattutto- visto che nessuno ha mai “punito” coloro che non li hanno mai acquistati… e in alcuni settori, senza software, non si può lavorare, anche se molto spesso queste aziende “non in regola” sono fornitori ufficiali della Pubblica Amministrazione…
Lo so, questa mia riflessione non piacerà a tanti, ma non vuol dire che sia meno vera e meno “preoccupante” di tutte le altre…

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