La favola dei “conti a posto” si rivela tale ogni giorno che passa e la realtà prende il sopravvento senza alcuna pietà, senza sconti.
È di qualche giorno fa un telegramma del gestore telefonico che intima il pagamento della rata scaduta su un ammontare da far venire le vertigini di consumi pregressi, senza il quale verrà sospeso il servizio. Sembra che anche per il gestore dell’energia elettrica ci sia un problema analogo. E continuano le notifiche di atti giudiziari per contenziosi con fornitori che con giusta ragione chiedono le loro spettanze.
Le casse dell’Ente sono praticamente vuote e con un debito che fa venire i brividi. Altro che “conti a posto“!
Bisognerà mettercela tutta per non finire completamente nel baratro, ma non sarà una cosa semplice, sicuramente. Certamente dovranno e dovremo cambiare molte abitudini. Certamente dovranno e dovremo cambiare il rapporto con l’Ente che non può più essere considerato come il “bancomat” di chiunque, ma dovrà stringere la cinghia là dove fino ad ora c’è stata “allegria” di spesa; si dovranno garantire i servizi essenziali e stare vicini alle fasce più deboli; si dovrà trovare un modo per restituire dignità a coloro che hanno il peso di una famiglia sulle spalle e non hanno un lavoro. Basta con le elemosine date con il solo scopo di garantirsi un “pacchetto voti” al momento opportuno: bisogna studiare un modo per far si che ad ogni eventuale aiuto dato -in denaro o con buoni alimentari- corrisponda un servizio reso alla comunità, così che non sia più un’elemosina, ma il giusto compenso per una prestazione di lavoro.
Non sarà certamente facile, ma bisogna che si provi a cambiare rotta. Se insieme si decide di voltare pagina e crescere, insieme e prima si arriverà al risultato.
Montalto Uffugo: la favola dei “conti a posto”.
Giancarlo Aspromonte > Attualità > Montalto Uffugo: la favola dei “conti a posto”.