Montalto Uffugo: il successo elettorale è solo dei Cittadini.

A conclusione di una campagna elettorale e di conseguente votazione per decretare chi deve amministrare un Comune, bisognerebbe avere l’onestà intellettuale di dire “abbiamo perso” e fare le dovute analisi e i dovuti “mea culpa” per il risultato ottenuto. Riversare la propria rabbia e la propria delusione sugli elettori accusandoli di non essere liberi, mi sembra il modo più sciocco e meno onesto che si possa trovare per provare a far parlare di sè.
Per quanto riguarda, poi, le affermazioni di questo o quel Parlamentare che rivendica -e non si comprende bene a che titolo- la vittoria come un suo personale successo, credo che sia anche troppo evidente che si tratta di un tentativo di sfruttare il “vento” per riconquistarsi l’opinione pubblica affidando a qualche giornalista notizie che in effetti non hanno alcun fondamento. Nelle elezioni amministrative, non è certamente un Parlamentare che può determinare la vittoria o l’elezione di un candidato, ma le conoscenze personali e la credibilità del candidato stesso. Sono convinto che i Parlamentari avvezzi a questo tipo di dichiarazioni, le avrebbero fatte anche se avesse vinto la parte opposta, e sempre per lo stesso motivo. Per fortuna, invece, i Cittadini sono stati abbastanza liberi di scegliere e lo hanno dimostrato sia alle Europee che alle Comunali, premiando o punendo chi hanno ritenuto opportuno, nell’una e nell’altra competizione.
La sovranità che spetta agli elettori va rispettata in qualunque circostanza, soprattutto quando si viene puniti con la perdita di consensi, perchè ogni voto rappresenta una persona, ed ogni persona ha il diritto di essere rispettata, qualunque sia stata la sua scelta.
E se qualcuno la mattina si alza e decide di annunciare sciocchezze ai giornali, che faccia pure: ciascuno dei candidati sa chi sono stati i suoi elettori e perchè, così come ciascun elettore è cosciente del perchè ha dato la sua preferenza a quel candidato. Il resto non conta, sono solo parole che lasciano il tempo che trovano.