Montalto Uffugo: rapine a mano armata in grandi strutture commerciali e furgoni portavalori, oggi una farmacia, domani chissà cos’altro: sono segnali di un crescente disagio economico e sociale che inevitabilmente genera criminalità e violenza, oltre che un preoccupante allargamento della forbice tra ricchi e poveri a discapito di un ceto medio che faceva da ammortizzatore tra i due estremi.
L’escalation di atti criminosi mette nuovamente in primo piano l’esigenza di un rafforzamento del controllo del territorio da parte delle Forze dell’Ordine e, di conseguenza, di un potenziamento della presenza militare al centro e nella zona valliva.
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Ma come tutti i cani che si mordono la coda, la crisi economica che attraversa l’intero Paese non consente ulteriori arrivi, né ulteriori insediamenti di altre Forze di Polizia. Cosa fare, allora? E’ giusto che a pagare per il risultato di politiche sbagliate e di corruzione dilagante sia sempre l’incolpevole cittadino comune?
Gli ultimi due casi di criminalità sono finiti con l’arresto dei colpevoli e senza troppi danni, ma questo non può essere un motivo per cullarsi confidando sempre nella buona sorte. E’ necessario che tutte le Istituzioni siedano insieme attorno ad un tavolo e valutino attentamente gli eventi per trovare una soluzione che soddisfi le esigenze irrimandabili di un territorio sempre più appetitoso da parte della criminalità organizzata e di quella spicciola. La crisi economica che non accenna ad arrestarsi, e quella sociale che inevitabilmente la segue, potrebbero essere motivo di ulteriori stimoli a delinquere, sia per procurarsi sostanze stupefacenti, sia per necessità di sopravvivenza, ma anche per facilità di esecuzione dei “colpi” a causa dei controlli ridotti; ecco perché è indispensabile trovare il modo di creare un deterrente che scoraggi quanto più possibile nuovi episodi. Il territorio e i suoi abitanti vanno protetti, e su questo non ci sono dubbi.
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