Faccio fatica, alcune volte, ad “interpretare” commenti scritti sempre di fretta o, addirittura, note pubblicate e che dovrebbero essere pubblicate con qualche meditazione in più rispetto al commento immediato.
Sottovalutare una virola nelle leggi, ad esempio, può completamente stravolgere il senso di quello che il legislatore ha inteso dire e prendere “fischi per fiaschi” nell’intraprendere un’azione legale.
Ma un esempio banalissimo di quanto importante sia una virgola, può essere questo: “vado a mangiare, nonna.“. Frase semplice che diventa terribile nel significato se scrivo “vado a mangiare nonna.“; nel secondo caso, per una virgola mancata, appaio decisamente come un cannibale!
Non so se vi è capitato, durante una conversazione in chat, di non capire se una frase è un’affermazione o una domanda, poichè il famoso “punto interrogativo” -oggi chiamato “punto di domanda”- molto spesso non viene usato, forse perchè scomodo in quanto necessita di obbligato abbinamento di tasto Shift e apostrofo.
E non oso pensare alle “incidentali” (o parentetiche, come le si vogliano chiamare)! Quante volte il senso dell’intera frase si stravolge solo per non aver posto fra due virgole quella piccola o lunga frase “incidentale“! Abbiamo il privilegio, a mio avviso, di parlare una lingua incredibilmente perfetta, con un vocabolario ricchissimo di parole e con una grammatica e una sintassi che nessun’altra lingua possiede: proprio per questo dovremmo -orgogliosamente- mostrare più attenzione verso la sua perfezione e sforzarci di imparare ad usare almeno i punti e le virgole. La mia maestra, alle Elementari, questo mi raccomandava sempre…
(sabato 30 giugno 2012 alle ore 08.51)