La Scuola riparte, come ogni anno, e sempre con le stesse difficoltà: uguali per i ragazzi, alle prese con regole che cambiano nelle Scuole di ogni ordine e grado; uguali per i genitori che stentano sempre più a trovare il modo di comprare i libri di testo che cambiano continuamente (e molto spesso solo la copertina), di pagare i ticket per la mensa e per il trasporto; uguali per gli insegnanti alle prese con la costante riduzione della spesa pubblica che colpisce principalmente la Scuola e la Sanità, perciò molto spesso costretti a cambiare Sede perché perdenti posto; uguali per i Comuni che non trovano mai i fondi per sistemare le carenze strutturali degli edifici scolastici, per i riscaldamenti, per i buoni libro, eccetera eccetera eccetera.
Tutto “nella norma”, tutto secondo copione.
Eppure nella Costituzione si parla di obbligatorietà e gratuità per i primi otto anni di istruzione scolastica, si parla di eguaglianza, si parla di capacità contributiva, di diritto all’istruzione per tuti i Cittadini Italiani, così come di diritto al lavoro. E tutto questo è divenuto, nel corso degli anni, una chimera, un lusso che a breve non ci potremo permettere più, né come Cittadini, né come Stato. Che tristezza!
Si è fatta la scelta (a mio avviso molto infelice) di procedere con l’autonomia scolastica, ma non si sente mai parlare di ispezioni a sorpresa negli Istituti per verificare se di questa autonomia se ne faccia buon uso.
Si accorpano continuamente Scuole in Istituti Comprensivi che a breve arriveranno ad essere uno per Regione -tanto si stanno estendendo territorialmente- senza comprendere che le necessità, le problematiche che vivono i Centri che ne fanno parte, sono completamente diverse persino per cultura, per lingua prevalente, per metodologie obbligate in funzione degli ambienti in cui gli alunni vivono. Tutto all’insegna di un’organizzazione che alla fine penalizza fortemente i ragazzi e le attività che devono fare nel corso dell’Anno Scolastico, nonostante il grande impegno che buona parte degli insegnanti continua a profondere per senso del dovere e per serietà professionale. Ma è giusto che in tante Scuole siano gli insegnanti o i genitori a dover comprare la carta per le fotocopie, i detersivi per pulire e persino la carta igienica per i bagni? E’ giusto consentire l’acquisto di fotocopiatori all’avanguardia che costano migliaia di euro, e poi non fornire le giuste quantità di materiale di consumo per poterle utilizzare?
Gli sprechi vanno combattuti, è vero, ma bisognerebbe saperli (e volerli) individuare. Un F35 in meno, e tanta Scuola in più: questo sarebbe un vero segnale di cambiamento!