Quando la coperta è corta e non c’è più materiale per adeguarla al letto, non c’è che un modo per far si che ci si possa coprire per bene: diminuire le dimensioni del letto, “tagliare” in qualche modo i ferri della rete, accorciare il materasso, ma far si che ci si possa coprire per bene per evitare di morire dal freddo. E’ difficile scegliere quale “maglia” della rete tagliare, a quale pezzo del materasso rinunciare, ma è indispensabile -per non dire vitale- che a ridosso di un inverno rigido ed impietoso già iniziato, se ne comprenda l’importanza e l’urgenza di intervento.
La famosa “spending review” di cui tanto si parlava è oggi diventata un vago ricordo a causa della crisi politica e -paradossalmente- dell’acuirsi della crisi economica. Lo Stato sta prendendo coscienza (così sembra e così si spera vivamente) che le Imprese sono nella più totale disperazione, che le famiglie stentano ad arrivare in modo dignitoso alla fine del mese e che tutte quelle misure che erano state intraprese per “risanare” in qualche modo i “conti” in disordine, gli si stanno ritorcendo contro.
La Tares metterà in ginocchio definitivamente le imprese e porterà alla disperazione le famiglie che vedono sempre più alleggerirsi il portafogli da tasse e balzelli incomprensibili, iniqui (taluni incostituzionali) e sproporzionati per quelle che sono le proprie entrate. Equitalia continua imperterrita ad inviare cartelle su cartelle a famiglie e Imprese senza mai fermarsi per una pausa di riflessione su come sia stato ridotto uno dei Paesi più ricchi al mondo. La Sanità è allo sbando totale e non riesce a pagare i suoi fornitori che, a loro volta, sono costretti a sospendere le forniture, a ridimensionare le proprie forze lavoro e persino a chiudere perché impossibilitate a recuperare i propri crediti e ad ottenere prestiti ed anticipazioni dalle banche.
E’ un cane che si morde la coda, ma nessuno vuole “fermarsi” per trovare una soluzione. E di una seria “Spending review” nemmeno a parlarne. E se le Imprese continuano a chiudere perché vessate dallo Stato e da un circolo vizioso di “non posso pagarti” che si è inevitabilmente creato, sarà lo Stato stesso (NOI TUTTI) a fallire molto prima di quanto si possa immaginare.
Ma si può avere fiducia in “questi” uomini che rappresentano lo Stato nei vari “gradini” istituzionali? Si può avere fiducia in queste persone che non hanno la più pallida idea di cosa voglia dire fare il pieno di carburante se nelle loro auto (che poi non sono di loro proprietà, ma nostre) il carburante siamo noi a metterlo con i nostri soldi? Si può avere fiducia in questi pseudo politicanti da strapazzo che arrivano a farsi rimborsare (sempre con i NOSTRI soldi) persino i “gratta e vinci” e chissà quali altre spese -folli o miserevoli- pur di non mettere mano al proprio portafogli?
Ci rendiamo conto che se Grillo continua a dire NO a qualsiasi appoggio a codesta gente è perché ci sono motivazioni che tutti -e dico TUTTI- dovremmo comprendere e sostenere? E invece continuiamo a credere che chi è stato artefice e complice di questo assurdo sistema che ha distrutto il Paese possa essere “la soluzione”. Siamo qui ad aspettarci che, come per magia, chi fino ad ora non ha fatto altro che pensare solo ai propri affari e al proprio potere, di colpo possa trasformarsi nel migliore degli uomini e mettersi all’opera per ricostruire ciò che ha distrutto.
Ma non mi meraviglia il cittadino comune, mi preoccupano -invece- coloro che abusano della propria posizione per diffondere notizie non vere, per distorcere la realtà delle cose e continuare a “servire” dei padroni pur definendosi “persone libere”.
Ricordiamoci che questo continuo “tirare la coperta” dal proprio lato non fa altro che lasciare scoperto chi è più debole e non ha la forza per trattenerla a sé. E questo non sarà sopportato in eterno…
La “coperta” è troppo corta…
Giancarlo Aspromonte > Riflessioni Spettinate > La “coperta” è troppo corta…