Il Senato ha detto si: “che Dio ce la mandi buona!”

Il Senato ha detto si

Tanti anni fa, fare il Parlamentare era un privilegio che si esercitava gratuitamente per il bene del Paese, nemmeno il rimborso spese per i viaggi. Erano i tempi in cui a farlo erano Cittadini altolocati, benestanti, probabilmente nobili. Oggi lo fanno Cittadini di qualsiasi ceto (almeno sulla carta), ma a fronte di uno stipendio mensile che equivale a quello annuale di un operaio (senza calcolare tutti i benefit con annessi e connessi -parlo di quello percepiti in modo lecito-). Che senso possono avere i proclami “rivoluzionari” (???) di Renzi se non prospettano un ritorno al vecchio modo di fare i Parlamentari? 

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Già, ma chi voterebbe una Legge che annulli il “mestiere” di deputato per farlo tornare ad essere un privilegio e non un contenitore di privilegi? Fantapolitica. Fantasie dovute alla febbre. Postumi mai sopiti di una visione molto nobile della politica e del mettersi al servizio degli altri e del proprio Paese senza nulla pretendere. “Ah, ma io mica li pretendo quello stipendio, quei vitalizi, quei privilegi… E’ la Legge che me lo consente!”. Che tristezza sentire risposte simili da un ex sindacalista che FINGEVA di essere accanto ai lavoratori e di lottare per i loro diritti, ma che poi è stato “prestato” alla politica (per sempre). Che tristezza sentirli parlare dei loro “diritti acquisiti” non per meriti, ma per loro stesso volere! Che tristezza avere conoscenza di assenze fino al 100% in Parlamento e di loro rielezioni nelle legislature successive! Che tristezza per l’essere consapevoli che non avere un lavoro, perdere quel poco che si ha, assistere ad un suicidio al giorno, in massima parte è per colpa di politiche sbagliate fatte da persone che non vivono la povertà, ma che la generano quotidianamente senza il rischio di pagarne le conseguenze. Questo è diventato il nostro Paese. Questo è ciò che troveranno i nostri figli domani, cioè IL NIENTE.
Renzi… il “salvatore” Renzi ha incassato la fiducia al Senato, oggi certamente l’avrà alla Camera, e sarà il terzo Presidente del Consiglio (e a questo punto poco importa se eletto o nominato) che prometterà -come sta promettendo- immediate riforme che traghetteranno il Paese verso la terra ferma dove poter rinascere. In molti gli hanno creduto già quando ha vinto le primarie del Pd, in molti gli credono ancora oggi, dopo avere “spodestato” Letta dalla poltrona e fatto “risorgere” Berlusconi. “Governeremo fino al 2018!”, ha tuonato! “Se falliremo questa volta, la colpa sarà solo mia!”, ha rimarcato nel chiaro tentativo di far credere che la sua convinzione di riuscire è talmente alta che è disposto a perderci la faccia! Mi domando, con un sorriso più compassionevole che sarcastico, se a qualcuno gliene potrà “fregar de meno” del suo “perdere la faccia” se l’Italia continua ad affondare. Forse che pagherebbe lui i danni? No. A pagare saremo sempre noi, quelli che non hanno potuto decidere, da tanto tempo a questa parte, nemmeno chi doveva rappresentarli in Parlamento, figuriamoci il Presidente del Consiglio!
Che Dio ce la mandi buona”, potrei dire, ma… il buon Dio non centra nelle scelte dell’uomo, è l’uomo stesso a decidere se fare bene o se fare male, se fare del bene o fare del male, se farsi del bene o farsi del male.

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