I “tablet” nelle Scuole: ma sono davvero necessari?

Cambia il “rapporto” con i libri di testo, adesso diventano elettronici, da consultare con il tablet (da acquistare o fornito in prestito dalla Scuola se non si ha possibilità economica).
Un passo avanti o dieci indietro? Sarà un risparmio per le famiglie (come si vuol far credere) o un aggravio di costi? Sarà un modo per far studiare di più o una “tentazione” rivolta verso il web e i giochi che con il tablet potranno essere accessibili anche durante le ore scolastiche? Se oggi c’era la certezza che da un libro non potesse venire fuori un gioco o un film o un Social Network, con l’accensione dei tablet si accenderà tutta una serie di “distrazioni” incontrollabili per i ragazzi. Era davvero necessario? Oppure -come più volte è accaduto in passato- dietro questo che vuole apparire come un passo in avanti verso il progresso e l’informatizzazione sono celati gli interessi di qualche ministro o qualche parlamentare verso una spesa che lo Stato si accollerà per acquistare i Tablet per le scuole e verso l’incremento delle vendite per soddisfare il fabbisogno delle famiglie con figli in età scolastica?
Il dubbio e il sospetto sono più che legittimi se si considera che in qualche modo dovranno anche tutelare gli Editori, per cui i testi in formato elettronico saranno sempre da acquistare e che la scelta stessa dei testi sarà sempre a discrezione della Scuola che sembra non avere ancora trovato il giusto libro per insegnare almeno le materie che nel tempo non cambiano.
Già ero rimasto molto perplesso nello scoprire che su alcuni libri di testo delle Scuole Medie era presente la pubblicità di Aziende (Si, si! Proprio pubblicità!) che, tra l’altro, offrono prodotti non proprio “salutari” per la crescita dei ragazzi, ma quest’ultima trovata -annunciata e oggi già in fase di sperimentazione- mi lascia alquanto stupito.
L’Italia assiste al declino della Scuola e alla disperazione di tanti insegnanti che sanno di non poter mai ottenere un posto di lavoro e lo Stato introduce i tablet con gli E-Book. La Scuola, la Sanità,  i Servizi Sociali, il sistema pensionistico, la Giustizia, l’Informazione… tutto in Italia è allo sfascio con continui tagli indiscriminati (eccezion fatta per la Politica che “gode” sempre di “ottima salute” finanziaria) e le soluzioni che vengono prospettate sono queste? O forse immaginiamo che il futuro che ci attende è solo ed esclusivamente fatto di “digitale” tanto da concentrarci solo sull’informatizzazione dimenticandoci di tutto il resto? E poi, mi si perdoni… a cosa serve dotare ogni singolo comparto dello Stato e della Società di tanta “elettronica”, di tanta “informatica”, se poi non si istruisce il personale che ne deve fare uso? O forse non ci si rende conto, ad esempio, che ci sono insegnanti disperati che chiamano il tecnico perché non funziona la lavagna elettronica (altro strumento ritenuto “indispensabile”, come se noi non fossimo ben cresciuti con le lavagne di ardesia e i comuni gessetti…) senza rendersi conto che quell’apparecchio tanto “spaventoso” -così come un comune televisore- necessita di essere acceso schiacciando un semplice pulsante “on-off”? Sembra una barzelletta, lo so… ma purtroppo la realtà è questa, altro che tablet!

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7 comments

  • Hello, guest
  • Mah.. da consulente informatica.. perennemente in contatto, volente o nolente, con la tecnologia.. secondo me ci sono solo vantaggi nell’uso del tablet a scuola.. in primis per il peso dei libri: 5 materie al giorno ad esempio, comportano almeno 5 kg di zaino, e per i ragazzi ancora nel pieno del loro sviluppo vuol dire aumentare le probabilità di scoliosi..
    in secondo luogo.. la possibilità di accedere a milioni di contenuti on demand aumenta nei ragazzi le possibilità di apprendimento da più fonti..
    terzo: gli alberi ringrazieranno ..
    quarto: il costo degli e-book è nettamente inferiore a quello dei libri.. quindi, una volta ammortizzato il costo del tablet, si risparmia davvero…
    quinto: i ragazzi ormai sono immersi nella tecnologia, io credo che sia anche ora che la scuola si adegui al mondo che cambia…
    i contro che esponi invece.. rispetto alla distraibilità dei ragazzi: dimmi chi è che non ha un telefono o uno smartphone al giorno d’oggi… e soprattutto dimmi chi è che lo spegne in classe per studiare.. i ragazzi sono cresciuti nella tecnologia, e devo dire che, usata bene, è la tecnologia stessa che facilita l’apprendimento, e quindi non è da demonizzare a tutti i costi. I ragazzi che si impegnano continueranno a farlo, quelli che non si impegnano continueranno a non farlo, come in tutte le epoche di questo mondo.. e anzi, perchè non permettere, a chi ne ha voglia, di approfondire e ampliare le proprie conoscenze grazie anche alla flessibilità che la tecnologia offre !?
    Gli E-book costano forse il 50% in meno, qualcuno è proprio gratuito… (ecco, l’unico problema che vedo è l’aumento dell’acquisto illegale .. e su quello i nostri ragazzi sono anche più esperti di me che lavoro nell’ambito.. )
    gli appalti per le vendite.. beh.. perchè adesso è forse diverso !? non si favorisce questa o quella casa editrice?! oppure.. non si comprano i libri che ha scritto quello o quell’altro docente ?!
    E’ ora che anche la scuola si adegui al mondo che cambia.. fornendo una didattica e degli strumenti adatti alle nuove generazioni e anche ai tempi che corrono…
    il rischio, al contrario, è che la scuola offra un apprendimento sterile, che poco ha a che fare con la realtà attuale, che non stimola i ragazzi a cercare risposte (o a farsi delle domande).. così distante dal “mondo reale”, così a “comparto stagno”.. come si può pretendere che da essa escano persone che poi nella vita sappiano come destreggiarsi !?(che poi è quello di cui “voi adulti” vi lamentate, no!?)
    .. e se si rompe il tablet? beh, magari è arrivata l’ora di inserire la figura del consulente informatico anche nelle scuole…
    e poi fidati, in questo campo, se i prof hanno tanto da imparare, gli alunni saranno ben felici di spiegare … nell’ottica della formazione permanente..
    beh poi i problemi che esponi sono sempre esistiti e sempre esisteranno.. si può fare una battaglia contro i favoreggiamenti nelle scuole, si può combattere contro il sistema che non funziona.. ma per favore, evitiamo che le guerre ostacolino il progresso..
    assisteremo ad un “prof oggi non ho potuto studiare perchè il tablet si è rotto”, ma magari eviteremo le morti farlocche di nonni, cani e gatti, gli appuntamenti improvvisi dal dentista e tutte quelle simpaticissime scuse che sapevamo inventarci quando servivano a noi :D

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      Le scuse farlocche continueranno ad esistere, il costo degli E-Book salirà alle stelle e i testi cambieranno di continuo così come hanno sempre fatto e per le famiglie i costi non si abbasseranno, ma lieviteranno notevolmente. Di questo sono sicurissimo e spero tanto che i fatti mi smentiscano da qui a cinque o sei anni. Per quanto riguarda l’ampliamento dell’offerta formativa… bèh, mi viene da ridere nel pensare ai ragazzi che “entusiasti” di poter imparare di più utilizzeranno i tablet a scuola (come a casa) per approfondimenti scolastici… però nel contempo “sorrido compiaciuto” nel leggere tanta enfasi in una persona che ancora crede a questo tipo di favole. E’ bello perchè vuol dire che non tutto è perduto, che ancora fra i giovani c’è chi crede che qualcosa sia possibile, che il “buono” esiste e che non tutto è da buttare.
      Sul discorso tecnologico, sai bene, visto che mi conosci da una vita, che nessuno più di me è stato aperto alla tecnologia e a ciò che è stato progresso, sia per gioco, sia per imparare, sia per lavorare. Ho creduto nell’uso del pc e dei software sul mio campo lavorativo con circa dieci anni di anticipo rispetto a ciò che il mercato proponeva, perciò sfondi una porta aperta: il problema sta nel fatto che tutto, quando non riguarda la singola persona, ma la massa e soprattutto la scuola, va impostato, preparato, studiato, programmato, ben messo in campo e quest’ultima trovata, così come quella della lavagna che citavo nell’articolo, non sono cose a cui il mondo della scuola è preparato e si finirà inevitabilmente per fallire ancora una volta, così come esistono aule di informatica chiuse una volta allestite e mai aperte e messe a disposizione degli alunni. Purtroppo -e questo è davvero amaro doverlo scrivere- siamo in Italia…

  • Non è necessariamente a priori una cosa cattiva l’uso del tablet a scuola , sia per uniformarci ad altri paesi tecnologicamente più evoluti , sia perchè effettivamente adesso gia dalle scuole medie caricano i ragazzi con 40 chili di libri , e comunque i ragazzi imparerebbero ad usare il supporto tecnologico tenendosi al passo coi tempi . D’altronde c’è sempre il rovescio della medaglia e in questo caso sarebbero i costi , visto che adesso l ‘ebook è accessibile in quanto rappresenta l ‘alternativa al libro , ma un domani quando da alternativa si trasforma in priorità continuerà a tenere i prezzi attuali ? senza un controllo delle autorità , non credo , se poi le autorità sono quelle attuali lo credo ancora meno

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      Mi considero un pioniere della tecnologia perchè ne sono sempre stato affascinato e ne ho sempre seguito le evoluzioni, anche quando in Italia ancora non si parlava di alcuni apparecchi appena immessi sul mercato americano. Il problema rimane sempre uguale, purtroppo, perchè si vogliono fare le cose, ma si parte nel modo sbagliato. La prima cosa che si sarebbe dovuta fare era una sana alfabetizzazione informatica dell’apparato “scuola” a tutto tondo, dagli uffici (che bene o male si sono dovuti adeguare) al corpo docente che molto spesso guarda con ripugnanza le tecnologie. Quale controlli potranno avere del corretto utilizzo -sia tecnico che didattico- dei tablet da parte degli alunni? e come faranno a controllare se verranno utilizzati giochi durante le ore scolastiche o durante le ore di studio domestico? E per la parte riguardante propriamente gli Editori, chi garantisce che gli E-Book che sostituiranno i testi scolastici non avranno gli stessi costi dei libri cartacei? E cosa avverrà quando un tablet si rompe? Ma soprattutto… chi vincerà l’appalto di fornitura alle scuole? Il mio essere convinto assertore della tecnologia e delle innovazioni diventa molto restio ad esultare di fronte a queste iniziative troppo frettolosamente pensate e messe in campo senza un sano confronto con chi lavora nelle trincee della formazione scolastica…

  • Ciao Giancarlo, ci riprovo ma da un computer normale questa volta. Hai detto molte cose che condivido ma il progresso tecnologico è inarrestabile. Noi da un paio di anni all’università preferiamo acquistare i libri in formato elettronico (parlo di noi docenti, gli studenti manco li comprano i libri, fanno le fotocopie delle dispense dei prof…. motivo per il quale io non metto le mie dispense a disposizione), si risparmia (lo stato risparmia) e gli alberi ringraziano. Trovo però la consultazione del formato elettronico un po’ troppo complessa… per noi che siamo abituati al cartaceo, alle sottolineature fatte con la matita, alle orecchiette sul bordo pagina etc. etc. non è facile e non è pratico. Magari per le nuove generazioni sarà più facile. Del resto se riescono a mandare messaggi alla velocità della luce utilizzando un telefonino riusciranno pure a studiare su un ebook. Di sicuro gli zainetti pesano un po’ troppo, me ne accorgo quando vado a prendere mio figlio a scuola… faccio davvero fatica a portarlo. E’ una situazione assurda. In definitiva andare a scuola con un ebook la vedo come una cosa positiva ma a noi vecchietti lasciateci ancora il gusto di sfogliare le pagine…
    Ah… ogni famiglia potrebbe provvedere all’acquisto in maniera autonoma per evitare le solite porcherie italiane…
    Un saluto,

    Daniele

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      Caro Daniele, le famiglie DOVRANNO provvedere in modo autonomo e solo se non hanno possibilità sarà la Scuola a dover mettere a disposizione i tablet in prestito. Il problema è che un simile provvedimento presentato come un “risparmio per le famiglie” (riferendosi ai libri) in effetti non lo è perchè gli Editori non ci staranno a non poter più guadagnare sui libri cartacei e caricheranno i costi dei libri in formato elettronico, continueranno a spingere le scuola a cambiare continuamente i testi, ad adottare nuove edizioni, eccetera, e sempre a danno delle famiglie. In tutto questo aleggia il sospetto che “sotto” ci sia l’interesse di qualcuno che ha a che fare con la fornitura che lo Stato ha messo in conto, sia per la sperimentazione, sia per i tablet che dovrà fornire alle famiglie meno abbienti, seppure in prestito.
      Considera pure che sui tablet si possono caricare un’infinità di applicazioni, di giochi, che poco hanno di educativo e di formativo.
      Tu mi conosci, sai bene che io sono per le innovazioni, per le tecnologie, per la modernità, ma sono anche dell’avviso che non sempre ciò che rappresenta “il nuovo” è una forma di progresso e non sempre ha l’utilità che potrebbe in effetti avere. E’ vero che gli alberi ne fanno le spese, ma una più sana cultura del riciclaggio della carta sarebbe più utile, a mio avviso, dello spostamento della cultura sulle apparecchiature elettroniche: il fascino di un libro non potrà mai averlo un tablet, per quanto possa essere tecnologicamente avanzato…