Un altro. Ancora un altro.
La casa, il bene materiale più sacro di una persona viene pignorato da Equitalia. Si, forse lo Stato doveva avere veramente i 30 mila eruro di cui si parla, ma perché, mi chiedo, quando è lo Stato che deve avere, le procedure sono così drastiche e così immediate, mentre quando è un piccolo artigiano a vantare crediti, non riesce a prendere neanche un euro, anzi, ci rimette persino i soldi dell’avvocato? E’ così che i cittadini italiani sono tutti uguali per la Legge?
E non è forse colpa di tutti questi parassiti che sono al Governo, nel Parlamento, nelle varie Istituzioni, centrali e dislocate sul territorio nazionale, unitamente a tutti i carrozzoni politici che hanno creato? Se non avessimo avuto tutta questa gente da mantenere e tutti i loro privilegi, i loro vizi, non pagheremmo meno tasse?
Un artigiano deve lavorare una vita per sperare di arrivare a prendere una miseria di pensione, mentre questi “pirañha” voraci e privi di scrupoli, con un paio d’anni di “ferie” pagate profumatamente da noi (perché almeno lavorassero per il bene del Paese!), se ne vanno in pensione giovanissimi e con una rendita da nababbi, oltre che con la buona uscita.
Vi siete mai chiesti perché non è mai uno di loro a suicidarsi? Eh, non è perché sono più intelligenti o più forti, no… ma mi piacerebbe obbligarli alla nostra quotidianità e alle nostre stesse condizioni per vedere se sarebbero così bravi a non mettersi una corda al collo…
Riposa in pace, caro collega artigiano: che tu possa aver trovato quella pace che la tua terra non è riuscita a darti…
(giovedì 24 maggio 2012 alle ore 00.07)
“Gli pignorano la casa, artigiano si impicca.”
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