Si inneggia e si invita con insistenza alla prevenzione per evitare problemi più gravi se non si arriva a diagnosi precoci, ma non ci si vergogna neppure un po’ per le continue “strette” alla Sanità pubblica.
Hanno cominciato con i vari ticket imposti per le medicine, poi per i vari esami diagnostici, fino al ricorso al Pronto Soccorso (e oggi si parla di un ticket persino sui ricoveri); hanno continuato con il taglio dei posti letto nelle varie strutture italiane arrivando persino alla chiusura di diversi presidi ospedalieri (salvo poi stanziare ingenti somme per costruirne di nuovi nei pressi di quelli che vengono chiusi -ma si sa, appalti nuovi, tangenti nuove-), e adesso siamo al paradosso che contrasta nettamente con l’invito alla prevenzione, con questa nuova stretta sugli esami diagnostici che dovranno essere accompagnati sempre dalla patologia in atto o sospettata per far si che restino a carico (???) del Servizio Sanitario Nazionale. Ma non si doveva fare “prevenzione” per evitare problemi più gravi e per evitare eventuali aggravi di spesa per lo Stato? Che fine ha fatto il Chek-Up periodico a prescindere da eventuali patologie?
C’è solo una verità in tutto questo, ed è sotto gli occhi di tutti: non volendo in alcun modo “toccare” i loro privilegi, tagliano indiscriminatamente là dove “loro” non hanno parte in causa (diagnostica, terapie ed eventuali altri interventi sanitari loro se li fanno direttamente in Parlamento con una Sanità privilegiata e di eccellenza, altro che “Sanità Pubblica”!).
Se solo si potesse intervenire con un serio colpo di Stato che imponesse leggi marziali, che abolisse tutti i privilegi e imponesse a coloro che successivamente andassero a fare politica una permanenza massima di 5 anni per poi tornare da dove sono venuti, allora forse la smetterebbero di prendersela con il Popolo. La certezza di dover tornare a farne parte a tutti gli effetti e senza alcun privilegio, probabilmente li porterebbe a creare un apparato dello Stato funzionante e garante dei diritti dei Cittadini.
Il problema è che il sistema è talmente corrotto che se anche un Generale si ergesse a capo di una rivolta militare, sarebbe comunque un appartenente a questo sistema che sguazza nei privilegi e nel potere e non porterebbe nulla di buono per il Popolo, ma solo per se stesso.
Abbiamo scelto di delegare sempre ad altri la vita politica e “quegli altri” ne hanno fatto un cattivo uso. La colpa è nostra per non essere stati attenti e vigili a mandarli a casa al primo segnale di corruzione, mentre ne abbiamo piuttosto usufruito per piccoli favori e per tenere alimentate false speranze di poter realizzare un sogno per il quale da soli ci sentivamo impotenti (e magari non era neanche vero).
Oggi è l’ultimo dell’anno e non posso non sperare e non augurarmi -ed augurare a chi legge- che da domani gli occhi possano imparare a guardare e vedere, la mente a discernere e scegliere, la bocca a parlare e comunicare per costruire un Paese migliore. Che tutto questo diventi possibile per un reale cambiamento personale di ciascuno e della Società intera.
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in un bellissimo film di tanti anni fa , con benigni e troisi , con un titolo che tra l’altro calza a pennello ( non ci resta che piangere ) ad un tratto un tizio scorge troisi su un balcone e gli urla : ricordati che devi morire . ecco , questo è quello che dobbiamo ricordare noi poveri cristi che non siamo politici o grandi imprenditori , dobbiamo morire . Ti chiederai , ma mimmo è impazzito ? tutti dobbiamo morire , vero ! ma loro si possono ammalare , perché SI POSSONO CURARE , NOI NO , SE NOI CI AMMALIAMO DOBBIAMO MORIRE .