L’Italia è un Paese “dominato” dall’Europea Merkel che impone i propri dictat su come si debba agire per consentire al Popolo di continuare a sopravvivere; dalle banche che hanno smesso di svolgere il ruolo fondamentale di ausilio alle Imprese per consentire crescita e sviluppo, o alle famiglie per acquisto casa; dalle mafie e dalla criminalità organizzata che in alcune vaste zone arrivano a sostituirsi allo Stato per qualsiasi aspetto della vita quotidiana; dalle lobbyes e dai potentati che esercitano una fortissima influenza nella vita sociale, economica e politica fino a determinare le scelte dei governi, indipendentemente dalla “bandiera” indossata. L’Italia è un Paese che ha scelto di essere “dominata” e non “governata” in cambio di un finto benessere che viene ostentato da una classe dirigente succube e china a qualsiasi braccio teso con l’indice puntato contro, senza mai domandarsi se si abbia la forza per opporsi, anche solo se valga la pena di opporsi anziché accondiscendere sempre in nome di una Unione che non c’è (e non ci potrà mai essere) e che è asservita a coloro che questa Unione l’hanno fortemente voluta non certamente per rafforzare un Continente, ma per dominarlo, seppure non con l’ausilio delle armi convenzionali.
La scelta scellerata di accettare qualunque sacrificio venga richiesto facendolo immediatamente gravare sulla popolazione inerme e già spremuta come un limone, è il modo più semplice per non assumersi la responsabilità di operare i giusti tagli ai costi assurdi che la politica oggi ci presenta come conto (e alludo a quello palese, perché non ci è dato di conoscere quello occulto). La macchina dello Stato ha costi talmente esagerati che ci fanno arrossire fino all’inverosimile quando vengono messi a confronto con quelli degli altri Paesi di tutto il mondo, ma mai viene “stretto il cordone” della spesa pubblica: se ne parla, si fanno i proclami, ma poi “guai a toccarla!”.
L’Italia è decisamente un Paese “dominato”, non “governato” e non “governabile” poiché eccessivamente assoggettato a troppi “padroni” di ogni parte del mondo, meno che al vero e assoluto “proprietario” che è (e ribadisco “è”, non “dovrebbe”) il Popolo Italiano. Si, quel Popolo che sta cercando in ogni modo di far capire che è stanco, che non ce la fa più ad arrivare a fine mese, che non sa più cosa promettere ai propri figli (e solo “promettere”, perché di “garantire” non se ne può proprio parlare…), che non riesce a comprendere come ancora si possa dare credito a coloro che questo Paese lo hanno svenduto, saccheggiato, sfruttato in ogni modo e che ora -come fanno da decenni- vogliono farci credere che sono in grado di salvarlo.
Forse è qualcosa che ancora non si teme e che non si immagina, ma io guardo con apprensione e tanta preoccupazione a quel giorno in cui i telegiornali apriranno con edizioni speciali per raccontare che il Popolo è in rivolta armata nelle piazze perchè ha deciso di riprendersi la vita che lo Stato gli ha tolto…
“Dominati”, non “Governati”.
Giancarlo Aspromonte > Riflessioni Spettinate > “Dominati”, non “Governati”.