Art. 53
Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche IN RAGIONE DELLA LORO CAPACITÀ CONTRIBUTIVA. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.
Art. 59
È senatore di diritto e a vita, salvo rinunzia, chi è stato Presidente della Repubblica. Il Presidente della Repubblica può nominare senatori a vita cinque cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario.
Non capisco… ma se all’Articolo 53 della Costituzione è scritto “in ragione della loro capacità contributiva“, perché si è costretti a pagare il Canone RAI, l’IMU e tante altre tasse e tributi vari in misura di quanto stabiliscono “loro“, i grandi economisti del cavolo, e non in base a quanto una persona può realmente pagare?
E poi. Cos’ha fatto -se qualcuno lo sapesse e mi può rispondere-nel campo sociale, scientifico, artistico o letterario di così “altamente meritevole” per essere nominato Senatore a vita (Art. 59) il ragioniere Monti?
Io il minimo di età previsto dalla Legge ce l’ho, ho scritto poesie, canzoni, qualche breve romanzo, ho avuto un paio di milioni di visite su una Pagina Facebook ora chiusa, ho scritto qualche centinaio di articoli, ho portato avanti diverse iniziative sociali e culturali… ma perché il Presidente Napolitano non mi ha nominato Senatore a vita? Forse per il timore che invece di mettere tasse su tasse avrei “gambizzato” i lucrosi privilegi della politica e mandato a casa una marea di gente inutile e costosa per risolvere i problemi economici dell’Italia?
Ah, se è per questo, allora, ha fatto decisamente bene, perché la mia ricetta era tutt’altra, rispetta a quella del ragioniere Monti…
(mercoledì 13 giugno 2012 alle ore 11.31)