Tutto il rispetto per chi ha votato e per la scelta che ha fatto. Libertà innanzitutto. Ma lasciatemi dire che se è vero che il “buongiorno” si vede dal mattino, non oso immaginare come sarà il resto della giornata… e sicuramente io non avrei accettato di votare con una sorta di “porcellum” anche per la scelta dei candidati (cosa cambia se imposti oggi o direttamente a febbraio?).
“Il vecchio che avanza”, questa lo slogan giusto: dove non c’è un “veterano”, a raccogliere il testimone c’è un suo “erede”, che sia un figlio, la moglie, un nipote, un’amante. Cosa importa? Tanto si è abituati ad accettare qualunque cosa venga proposta -forse sarebbe meglio dire “imposta”-, dalle pseudo regole, ai personaggi.
Verrebbe da gridare “viva la democrazia”, se non fosse che non ci credo più in questa parola talmente male interpretata da essere diventata l’esatto opposto nei fatti, pur mantenendone il nome.
Ma la cosa che mi rende più perplesso non è il metodo che usano i Partiti per ingannare gli elettori, bensì come gli elettori si lascino facilmente ingannare continuando a credere che gli stessi che hanno portato l’Italia in queste condizioni (e intendo tutti, da destra a sinistra) possano adesso venire a raccontarci la “favoletta” delle ricette magiche che ognuno vuol far credere di avere per risolvere ogni cosa. Ma dov’erano questi signori quando il debito pubblico saliva alle stelle? Dov’erano quando consentivamo ai nostri partner europei, Germania in testa, di imporre al nostro Paese sacrifici immani che ricadono solo sul Popolo? E come mai non hanno operato innanzitutto tagli drastici alla casta di cui fanno parte?
No, caro Popolo italiano, non ci siamo proprio! Primarie? Deserte dovevano andare, sia quando si pagavano i due euro, sia in quest’ultima farsa (perché così come è stata fatta altro non è). Direttamente a febbraio per dire “basta” a chiunque abbia partecipato al massacro del Popolo italiano, non gridando “al ladro” in tutti questi mesi per poi tornare nelle urne a votare sempre gli stessi uomini, sempre gli stessi Partiti. Ci vuole una sonora lezione che faccia comprendere a questi signori che devono cambiare registro, che non possono andare ad occupare un posto in Parlamento per perseguire interessi personali o per il lauto stipendio che nessun italiano riesce a concepire.
Ma è mai possibile che a cadere nella “trappola” che ci tendono ogni volta ci sia tanta gente onesta? Non voglio pensare che la maggioranza degli elettori sia connivente con questo sistema e con questi uomini, sarebbe troppo umiliante e disgustoso!
Adesso ci rimane solo una possibilità, quella di febbraio prossimo, per cambiare le cose… e se coloro che fino ad ora si sono astenuti non ritornano nei Seggi Elettorali per dare una mano a mandare via il “vecchio”, non passerà tanto tempo e l’Italia andrà in default (e non credo che la Germania sarà tanto clemente e paziente come ha dimostrato di essere con la Grecia per i troppi interessi che doveva difendere…).
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Grande Giancarlo. Dici bene. Ma ci troviamo difronte ad una situazione che neanche negli anni ’80/90 (anni cosiddetti di lecchinaggio allo stato puro) si erano mai visti. Quello che paghiamo oggi non è altro che restituire il favore che i nostri beneamati politici di allora (ca su i stessi di mo, di generazione in generazione) hanno fatto ai lecchini (non dico leccaculo per non essere volgare).
Ma analizziamo chi è il lecchino:
- un vagabondo che non ha voglia di lavorare ne di mettersi in gioco;
- un essere viscido, che una volta aggrappatosi alla poltrona ti guarda dall’alto in basso;
- un insignificante essere vivente che non trasmetterà nulla di buono ai figli ne alle nuove generazioni (perché è vuoto dentro, non ha argomenti, parla solo di calcio e crede di essere il miglior giocatore, allenatore e presidente che esista);
- se lo incontri per strada lo riconosci subito perché cammina con la testa china, perché ad alzar la testa e guardare avanti e sorridere, ci vuole uno sforzo, ma lui non è abituato;
- fino a poco tempo fa era quello che comprava auto di piccola cilindrata possibilmente Fiat (perché era luogo comune che le auto Fiat li aggiustavi con poco), mentre oggi si sono un po’ evoluti e il più spericolato lo vedi sfrecciare (si fa per dire) con una fiesta.
Ma non continuo perché rischierei di essere petulante e pallusu.
Ma dimmi Giancá: di questi esseri quanti ne conosci? Sono stati inseriti in tutti i posti: uscieri, banche, tribunali, ospedali, FORESTALI, scuole, comuni, provincie, regioni, forze dell’ordine, ASP (ex USL druvi fannu puru i dutturi), ANAS, bonifica, giudici di pace, scritturali, UNIVERSITÁ, e basta…
Gli abili politici si sono creati una strada a senso unico dove ad ogni angolo c’è un succube che li saluta e ci porta u Regalinu (a natali, a Pasqua, a capuadannu, ara befana, e quannu ammazza u puarcu). E in Italia di gente del genere ce n’è tantissima. Concludo con una frase che mi ha fatto tanto riflettere, ma che rispecchia purtoppo la cruda realtà che ci circonda, e che un amico cardiologo nonché sindaco di un comune Calabrese mi disse riferendosi ai suoi impiegati: È MATERIALE UMANO