Signor Presidente,
da cittadino calabrese mi permetto di farle notare una grave anomalia -a mio avviso- che si consuma nel settore della Sanità a discapito di tutti coloro che hanno necessità di esami diagnostici e, in teoria, della stessa Regione Calabria.
Capita molto spesso che un esame fatto a pagamento abbia un costo inferiore persino della quota ticket a carico del paziente se va con la ricetta: questo vuol dire che lo stesso esame ha costi diversi a seconda di chi paga. Se un paziente accetta di pagare il ticket -anche se più oneroso-, la Regione Calabria da lei presieduta deve corrispondere al Centro Diagnostico la quota parte dovuta per quello stesso esame: non le sembra quantomeno strano, per non dire truffaldino? Capisco che stiamo parlando di Centri privati, ma se convenzionati con il SSN, non le pare che così venga tradito il diritto alla salute dei cittadini, oltre che lo Stato? E’ evidente che alla Regione Calabria, alcuni esami vengano fatti pagare ben oltre il dovuto, ben oltre il loro effettivo valore. Oppure c’è consapevolezza di questa situazione e la si utilizza volutamente per istigare il cittadino a pagare di tasca propria per non pesare sulle casse della Regione? Perché se così fosse, sarebbe ulteriormente grave. Per questo le chiedo di farci sapere la verità su come stanno le cose.
La ringrazio e resto in attesa di una sua risposta, in qualche modo, attraverso questi stessi canali pubblici, come pubblica è la mia domanda, così che tutti possano conoscere come stanno realmente le cose.
Giancarlo Aspromonte
“Ci dica la verità sugli Esami diagnostici”. Lettera aperta a Scopelliti.
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