Nelle tante vicissitudini della vita, si è sempre circondati da altre persone: talvolta si tratta di amici, altre volte di avversari, e altre ancora di nemici. Così nella vita di tutti i giorni, nella città in cui si vive, nell’ambiente di lavoro, nelle attività politiche o quant’altro.
Un amico lo riconosci per la sua lealtà, per la sua presenza, per la sua costante disponibilità ad affiancarti e supportarti nelle tue cose, o magari anche dal suo saperti far notare gli errori. Un avversario degno di chiamarsi tale lo trovi nella vita di tutti i giorni, anche quando fai la corte ad una donna, quando aspiri ad un incarico o quando scegli di correre per una competizione elettorale. Un nemico lo scopri tante volte con amarezza, in mezzo al gruppo dei tuoi stessi amici, nell’ufficio dove lavori o nel tuo stesso partito, quando all’improvviso ti pugnala alle spalle e ti fa mancare quell’appoggio che fino a qualche attimo prima ti aveva garantito.
Il nemico non sempre è manifesto, non sempre agisce alla luce del sole. Il nemico è subdolo, è cattivo -maligno, per la precisione, malvagio di natura- e non segue regole. Il nemico viene fuori quando meno te lo aspetti e, tante volte, da chi meno te lo aspetti. Ecco le ragioni per cui è meglio avere cento avversari e non un nemico.
Ma così come non si può scegliere chi possa essere veramente un amico, così non si può scegliere chi si manifesterà come nemico; l’unica scelta che si può fare, quando in qualche modo si deve competere, sono gli avversari. Si può scegliere una squadra piuttosto che un’altra, un’idea piuttosto che un’altra, un partito piuttosto che un altro e così via, ma non chi ci sarà accanto fino alla meta, perché non sempre si parte insieme e si arriva insieme; e neppure si può sapere chi ci colpirà alle spalle alla prima occasione.
Tutti abbiamo degli amici, degli avversari e dei nemici, sebbene magari non si abbia alcuna intenzione o voglia nascosta di competere in alcun che, o ci si sforzi di evitare diatribe di qualsiasi genere. Ma fa parte della vita di tutti i giorni e credo che non ci si possa sottrarre a nessuna delle tre presenze, malgrado la massima buona volontà, ecco perchè bisogna prenderla come viene, senza aspettarsi nulla e senza meravigliarsi di nulla.
La bontà, la lealtà, come la cattiveria, l’indifferenza o la perfidia fanno parte del nostro mondo, e niente e nessuno potrà mai scegliere con cosa si dovrà scontrare e confrontare: si può solo scegliere cosa essere e sforzarsi ogni giorno, ogni istante, per far si che questo si concretizzi agli occhi degli altri e -soprattutto- al cospetto della propria coscienza.
Amici, avversari e nemici.
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