“Accidenti, ci hanno scoperti!”. Allora comincia il viavai nei corridoi, le telefonate di nascosto ad amici influenti, gli ammiccamenti verso quegli uomini che rovistano dappertutto, ma che pur sempre uomini sono! Si prova a tutti i costi a tenere la situazione sotto controllo per limitare i danni: una mancia di qua, una mazzetta di la -“tutti hanno un prezzo”-, è sempre stata questa la regola.
“Accendi la Tv, accendi la Tv!”.
“E’ la fine! Qualcosa è andato storto, i media hanno avuto una soffiata! E ora? Che si fa ora? Calma, ci vuole calma, bisogna riflettere senza farsi prendere dal panico. Nomi non ne sono stati fatti, la Legge ci tutela, ma ormai qualcosa verrà fuori di sicuro. Dobbiamo cancellare più tracce possibili, falsificare documenti, rendere non provabile qualsiasi accusa, altrimenti siamo tutti fuori dal gioco. Tu… Si, tu! E’ necessario che ti sacrifichi per salvare il sistema, altrimenti qui salta tutto!”.
“Ma perché proprio io?”.
“Perché non hai niente da perdere e saresti comunque protetto per il resto dei tuoi giorni. Non ti arresteranno, non arrestano mai nessuno, ma se anche lo facessero, non farai carcere, è garantito. Devi prenderti tu le colpe di quanto non riusciremo a coprire e di quel minimo che dobbiamo per forza far trovare. E’ deciso!”.
Settimane di silenzio, rigoroso e assoluto silenzio, trovano spazio e sfogo nelle prime pagine dei giornali e sulle Tv per denunciare con disgusto le azioni deplorevoli di un personaggio -ma di uno solo, per fortuna- a testimoniare che quando si ricoprono certi ruoli, quando si è chiamati a svolgere determinate funzioni, è facile cadere in tentazione e sbagliare. Ma per fortuna il sistema è solido, la corruzione non è riuscita a scalfire, se non in modo superficiale, la corazza che protegge la legalità e la moralità di coloro che sono parte di un sistema non evitabile per il bene comune e per la pace sociale.
Ancora una volta, qualcuno -armato di tanta malafede- ha tentato di gettare fango su persone di indiscussa e indiscutibile moralità, e su un sistema di un’istituzione che è ben lungi dalle logiche del malaffare e della criminalità. Ancora una volta, però, ha prevalso la verità che ha confermato la solidità e la precisione del sistema e degli uomini che ne fanno parte. Ancora una volta gli possiamo confermare la nostra più cieca e totale fiducia.
Questa storia è fantasia, ma chissà come si originano le notizie che ci arrivano, quanti “filtri” devono passare prima di essere dichiarate “ufficiali”, quante “limature” prima di giungere anche alla stampa stessa…
Già, questa, per fortuna, “è fantasia”…