“Scuola allagata, niente lezione!”. E già, “qualcuno” si è introdotto nei locali della Scuola, ha aperto tutti i rubinetti e l’acqua ha fatto il resto. Niente lezioni per tre giorni. Così, fra i giorni di festa, un “ponte” e l’immancabile allagamento delle aule, un’altra settimana di lezione è andata. Da quanti anni si ripete questa storia? Eppure basterebbe un sistema di videosorveglianza (che già sarebbe un deterrente) per prendere i responsabili e punirli!
Ha poca importanza di quale Scuola si stia parlando, poiché è quasi da considerare fisiologico in tutti gli Istituti l’allagamento o lo spargimento della creolina (e talvolta entrambe le cose). I disagi che derivano da questi gesti sono notevoli e molteplici, sia per la Scuola che per alunni ed insegnanti, ma anche per le famiglie che spendono soldi e si sacrificano per mandare i figli a scuola, ea che tante volte pagano a vuoto anche l’abbonamento per l’autobus.
A questo si aggiunge la propensione a non nominare supplenti e ad accorpare le classi per risparmiare, ma sempre a discapito della formazione degli alunni. Come può un’insegnante fare la sua lezione se costretta a fare più che altro da “badante”? Sembra quasi che la Scuola sia stata abbandonata a se stessa con questo meccanismo dell’autonomia scolastica!
Altra “anomalia” che lascia perplessi sono le carenze di materiali didattici, soprattutto nella Scuola dell’Infanzia e in quella Primaria. E’ solo grazie al buon cuore delle maestre, infatti, che i bambini possono avere fogli da colorare per meglio capire cosa gli viene insegnato (il ciclo dell’olio, il grano, la vendemmia…). Le Scuole che hanno la fortuna di avere un fotocopiatore, molto spesso non hanno toner e risme di carta, e poi non ci sono cartoncini, pennarelli e altri supporti didattici necessari. Una Scuola dell’obbligo gratuita per Costituzione che è stata violentata e derubata persino dell’essenziale, che deve quasi ringraziare per avere degli edifici fatiscenti, palestre inesistenti, scuolabus sgangherati e molto spesso personale dirigente inadeguato rispetto a ciò che quotidianamente ed inevitabilmente cambia, e che pretende adeguamento e flessibilità mentale perché la “macchina” Scuola possa funzionare correttamente.
Una Nazione che non presta la giusta attenzione alla Scuola e non investe seriamente su di essa, è destinata alla decadenza e al fallimento, e non dovremmo permettere che l’Italia disperda quello che negli anni ha faticosamente conquistato.
La Scuola: sempre più bistrattato il diritto allo studio.
Giancarlo Aspromonte > Attualità > La Scuola: sempre più bistrattato il diritto allo studio.