“Non è una notizia, ma sapere che è “ufficiale” fa comunque effetto. Per me non è un momento triste, non c’è rimpianto né nostalgia. Non più. Perché in questi giorni ho avuto modo di ripensare a tutto quello che è successo nella mia ultima stagione in bianconero, poi di lì tornare indietro, e rivivere il più bel sogno che avrei potuto sognare.
Tutti i ricordi, tutte le gioie, tutti i trionfi e -per dirla tutta- anche qualche recente amarezza… oggi tutte queste immagini mi passano davanti e a un certo punto si appannano e si dissolvono in quell’abbraccio meraviglioso della mia ultima partita a Torino. Quella è la fotografia che racchiude tutto, l’istantanea che voglio portare sempre con me, quella che dal 13 maggio mi si è stampata nel cuore. Incancellabile.
Qualche tempo fa, prima di partire per le vacanze, ho svuotato il mio armadietto a Vinovo e, uscendo dal campo d’allenamento, mi sono fermato là dove per molti mesi mi avete aspettato voi per un una foto, un autografo, un saluto… sotto la neve, il gelo, la pioggia, il sole che picchia. Ma questa volta sono io a salutarvi e a ringraziarvi, come voi avete fatto con me.
I giocatori passano, la Juventus rimane. Rimangono i miei compagni, ai quali auguro il meglio: tiferò sempre per loro. Rimanete soprattutto voi tifosi, che siete la Juventus.
Rimane quella maglia che ho amato e amerò sempre, che ho desiderato e rispettato, senza alcuna deroga, senza sconti. Sono felice che altri dopo di me possano indossarla, anche e soprattutto la “10″ che da quando esistono i nomi sulle maglie bianconere, ha sempre portato il mio. Sono felice per chi la indosserà l’anno prossimo, sono felice che da qualche parte -in Italia e nel mondo- qualcuno sta sognando di indossarla. E sarei orgoglioso che volesse ripercorrere la mia storia, come io ho fatto con altri campioni, altri esempi, altre leggende.
Da domani non sarò più un giocatore della Juventus, ma rimarrò per sempre uno di voi. Adesso comincia un’altra avventura. E io sono carico come 19 estati fa.
Arrivederci, ragazzi. Grazie di tutto. Alessandro“
Un inchino commosso ad uno dei più grandi campioni del mondo, capace di incantare e meravigliare non solo con il pallone tra i piedi, ma anche con la sua forte personalità di uomo con un alto senso dell’onore e del rispetto.
L’augurio a tutti gli juventini e più in generale al calcio italiano, è che possano nascere tanti altri campioni del suo calibro, non per prenderne il posto poichè impossibile, ma per rendere migliore uno sport che fa parte della nostra storia e della nostra cultura.
Grande, Alessandro!
Grazie per essere esistito in questa epoca e per essere il secondo (Roberto Bggio è stato il primo), ma solo in ordine di tempo, che mi ha regalato lacrime di commozione e di grande ammirazione, oltre che tanti prodigi calcistici ammirati, seppur da altra tifoseria.
(sabato 30 giugno 2012 alle ore 15.44)