L’Italia derubata di se stessa: intervenga l’Esercito…

Italia derubata di se stessa

Presto vedremo scomparire quanto ci è stato consegnato dai nostri genitori, dai nostri nonni, frutto di sacrifici indicibili e di sangue versato, di mortificazioni per la sopravvivenza alla dittatura, e di lotta per la riconquista della libertà e della democrazia. Presto assisteremo alla “demolizione” della Costituzione Italiana in nome di un suo “ammodernamento” che è il frutto dell’incapacità (e soprattutto della mancata volontà) di attuarla in ogni suo singolo articolo, e questo solo perché la regola principale che viene seguita da chi ne dovrebbe essere Garante, è quella di disattenderla per tenere in vita una classe politica e dirigente che tutto è, tranne che “politica” e “dirigente”.
La verità è che pur di sopravvivere a se stessi e a quanto di distruttivo sono riusciti a mettere in atto, farebbero carte false. E poco importa se sia necessario dare la colpa alla Costituzione: ciò che conta è che intanto si prenda tempo e che i lauti stipendi con annessi privilegi vengano continuati ad essere erogati puntualmente, non certamente come i debiti che lo Stato ha con le Aziende, con la stessa Inps ormai al collasso o con i Cittadini privati che vantano crediti a vario titolo.
I partiti continuano a prendere puntualmente gli illeciti finanziamenti pubblici mascherati da “rimborsi elettorali” costruiti ad arte per prendere cifre spropositate; i “carrozzoni” inutili e dannosi, creati per ingozzare sia i trombati alle elezioni che gli amici che hanno portato “acqua” ai vari “mulini”, continuano a ricevere fondi senza mai subire tagli o cancellazioni (decisamente più logiche e più giuste); i doppi, tripli e quadrupli incarichi non hanno mai cessato di esistere e, semmai, sono aumentati per far si che il potere resti sempre nelle stesse mani; il “vizietto” delle promesse “in cambio di” o degli incarichi professionali esterni come premio per la “fedeltà” mostrata in campagna elettorale -che si guardano bene dal rendere “reato” punibile con il carcere così come in effetti è (o dovrebbe essere)- resta sempre parte integrante del sistema; e infine, come non evidenziare che sono sempre tutti lì, inamovibili e sempre “presentabili”, a prescindere se abbiano fatto una, due o dieci legislature, o se abbiano procedimenti penali in corso, condanne passate in giudicato o semplici -si fa per dire- avvisi di garanzia per reati che all’estero farebbero inorridire l’opinione pubblica e persino i residenti degli zoo pubblici e privati.
Un mio amico definisce l’Italia -questa Italia- una “repubblica delle banane”. Io mi chiedo se tutto questo sia ancora tollerabile, se veramente un Popolo come quello italiano meriti di essere così mortificato, o se non sia diventata ormai una reale necessità che intervenga qualcuno in modo un po’ più drastico ad azzerare i poteri di questa classe politica e dirigente, e metta fine alla distruzione del nostro Paese.
Paura? E di cosa? Forse che si possa fare di peggio di quello che stanno facendo o che possa essere una soluzione peggiore di una non auspicabile e sanguinosa rivolta di piazza?
Servirebbero dei Caporali o dei Sergenti in grado di fare un simile passo in modo pacifico e con cognizione di causa, in nome della democrazia rubata al Popolo e di una rinascita vera, alla pari per tutti. I Generali? No, quelli lo avrebbero già dovuto fare da molti anni, ma evidentemente non ravvisano tale necessità, per loro va “tutto bene”…