Che tristezza dover constatare che “Una telefonata ti salva la vita!” era e resta solo e soltanto uno spot pubblicitario, niente di più. Telefoni che squillano a vuoto, che siano fissi o cellulari, solo per non essere disturbati -evidentemente-, seppur consapevoli che dall’altro capo del filo ci possa essere una situazione di emergenza. E a nulla vale che tu possa in qualche modo raggiungere l’utente attraverso terze persone che ti usano la cortesia di avvisare che è in atto un’urgenza per la quale ti si chiede di intervenire: a distanza di un’ora puoi solo ringraziare di avere superato il problema e di essere ancora vivo, ma del medico, nemmeno a parlarne.
Impegni? Studio pieno? Informatori farmaceutici? Non importa quale sia il motivo del mancato intervento, sta di fatto che una persona può anche morire quando gli serve il medico -a prescindere che sia o no il suo medico- e questi non ritiene opportuno, evidentemente, di lasciare tutto e correre in soccorso. E pensare che da fotografo, ho sempre chiuso la porta e sono corso quando mi si chiamava per “un’urgenza” (che trattandosi di fotografie, è già ridicolo definirla tale, ma andavo, di giorno o di notte, amici o sconosciuti), senza mai dire di no.
Prendo atto.
Voglio comunque ringraziare di cuore il personale della Scuola Media che si è prodigato in ogni modo per soccorrermi, dal personale non docente alla Preside. Grazie, non lo dimenticherò.
Per quanto riguarda tutto il resto, Riflessione compresa, non ho intenzione di aggiungere altro, solo NO COMMENT!