E’ da un po’ di tempo che si sta assistendo ad un fenomeno alquanto insolito che in precedenza veniva attribuito al “divino” -ovviamente senza alcuna intenzione blasfema, ma semplicemente per “stemperare” la cosa-. Mi veniva da ridere nell’ascoltare l’ennesima notizia di tale fenomeno, ma in effetti ci sarebbe solo da piangere e da indignarsi per il marcio presente in quasi tutti gli apparati dello Stato. Marcio che abita anche nel cuore e nella mente di persone che ritengono di essere “superiori” e usano la propria scaltrezza (anche se è decisamente più corretto chiamarla “furbizia”) e la propria capacità di non sentirsi in colpa a frodare lo Stato, oltre che l’intera comunità con la quale si rapportano quotidianamente.
La Guardia di Finanza ha “ridato la vista” a tanti ciechi dichiarati tali da Commissioni Mediche Provinciali di ogni parte d’Italia, e ha “ridato l’uso delle gambe” ad altrettanta gente che era immobilizzata sulla sedia a rotelle (sempre a detta delle Commissioni Mediche Provinciali) e non poteva assolutamente deambulare. E stranamente nessuno di loro si era reso conto di essere “guarito” fino a che, aprendo la porta di casa, non si sono trovati gli Agenti della Guardia di Finanza ad aspettarli.
Ma io dico: è mai possibile che si possa pensare di farla franca vivendo di questi espedienti? E la sera, guardandosi allo specchio, non si prova un senso di disgusto a vedere con i propri occhi ufficialmente “ciechi” il volto di un imbroglione?
Ciechi totali assunti come autisti di mezzi pubblici usufruendo di leggi speciali e con la complicità dell’Ente datore di lavoro, o persone paralizzate che girano tranquillamente in bici, salgono le scale e quant’altro, e tutto questo a discapito di tanti disabili che hanno difficoltà a far valere i propri diritti e che molto spesso vengono richiamati a visita con la sospensione preventiva del trattamento pensionistico solo perché l’INPS “teme” che nel frattempo possa essergli “ricresciuta” una gamba o gli si sia riformato il cristallino e la retina degli occhi.
Ogni giorno al Tg ne sentiamo uno e chissà per quanto tempo ancora. Questo mi porta a pensare che l’Italia sia veramente il Paese dei furbi e per i furbi… e non da adesso, visto che qualcuno è stato scoperto dopo trent’anni di frode allo Stato!
Come dicevo in una precedente Riflessione Spettinata, abbiamo perso il senso della misura e dei valori, e per queste cose non è concepibile continuare a dare la colpa allo Stato (che pure è colpevole e lo è in misura enorme) per la mancanza di lavoro che costringe all’arte “dell’arrangiarsi”, perché un conto è “arrangiarsi”, un conto è “rubare”, poichè tradotto in una lingua più comprensibile per tutti, il reato di truffa ai danni dello Stato che queste persone commettono, è nient’altro che un furto. Un furto a tutti gli Italiani onesti che pagano di tasca propria anche per questo.
Sarebbe ora di mettere davvero mano con serietà a tutto il marcio di cui è afflitta la società e provvedere ad una vera e generale “bonifica”.
Ha “ridato la vista” a tanti ciechi.
Giancarlo Aspromonte > Riflessioni Spettinate > Ha “ridato la vista” a tanti ciechi.