Purtroppo, o “finalmente”, ho chiuso l’attività.

E’ fatta! Si può dire che “ho chiuso”, anche se ci sono ancora formalità burocratiche da sbrigare e qualcos’altro da trasportare. Una volta smontati e caricati in macchina il computer con tutte le periferiche, considero chiuso un lungo capitolo della mia vita.

Mentre con un pizzico di emozione e un nodo in gola mi sono messo a staccare i cavi e a ripulire per bene ogni singolo pezzo, pensavo a quanto tempo ho trascorso immerso fra tante immagini, a ritoccare o semplicemente a regolarne i colori e le luci… ad impaginare book fotografici, montare video, “rianimare” ricordi lasciati ammuffire nei cassetti per anni ed anni e poi improvvisamente tornati alla luce… Ripensavo all’avventura con la grafica, al quindicinale “L’Occhio” che impaginavo molte volte di notte, ad orario continuato, per poterlo mandare in distribuzione nel giorno prefissato, alle tante brochures, i tanti libri, manifesti, volantini…

Ogni cosa ha un inizio e una fine, e questa “avventura” si è conclusa così, con una “eutanasia” obbligata per non soffrirne ulteriormente l’agonia. Ma sono sereno, nonostante tutto.
Un amico, questa sera, ha detto che non ha mai visto nessuno essere così contento nel chiudere un’attività, nonostante non abbia nessuna prospettiva per il futuro. In effetti aveva ragione, perché dietro l’angoscia per quello che mi aspetta, dietro il dispiacere per una “creatura” che muore, dentro di me -ma ben visibile anche all’esterno- la certezza dell’inevitabilità di questa scelta ha prodotto una sorta di pace che non vivevo da tanto tempo. E “domani” quel che sarà, sarà!
Ho potuto appurare che la “gioia” per questa chiusura di attività ha interessato non poche persone, a dire la verità, e non tutte per le stesse ragioni: qualcuno ha gioito con me per la mia “pace”, altri -invece- hanno gioito per pura cattiveria, ma a me importa veramente poco perché sono convinto che alla fine avrò vinto io e non certamente loro. Ho avuto tanti attestati di affetto e di stima di persone che hanno saputo apprezzare quanto ho fatto in questi anni, che hanno riconosciuto la mia dedizione al lavoro e il mio assoluto “non attaccamento” al denaro (questo, a dire il vero, ha determinato molto nella attuale scelta, perché avrei dovuto dargliene un po’ di più…), ma alla predilezione per il rapporto umano, per il senso del “servizio”, per la soddisfazione di metterci l’anima anche a costo di rimetterci.
Non so in quanti lo hanno apprezzato, ma io ne sono già rimasto contento quando è entrata la prima persona a dirmi cose che io non immaginavo fossero state così evidenti del mio comportamento (o, forse, sono state semplicemente sapute leggere, non so…) e ho capito che, in fondo, non era stato poi tanto vano ed inutile aver creduto fino alla fine in certi princìpi, in certi valori.
A tutti coloro che mi sono stati vicini e che hanno accompagnato questi 23 anni di attività con la loro fiducia voglio dire semplicemente “Grazie!”. E a chi ha solo approfittato, preso e mai dato… bèh, a loro non voglio dire proprio niente, perché sarebbero comunque parole e tempo sprecato.
A me stesso, invece, voglio dire “coraggio, non permettere a niente e nessuno di spegnere l’entusiasmo che ha sempre accompagnato ogni cosa che hai fatto, e guarda avanti senza timore!”… e spero di ricordarmene ogni volta che mi lascerò prendere dalla disperazione…

 

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