Nel mese di dicembre il pensiero più ricorrente è verso il Natale, almeno per gran parte delle persone. Da diversi anni per me è un mese come tutti gli altri, se non peggiore: scadenze di fine mese e di fine anno, obbligo morale non demandabile di bilanci della propria vita, sguardo impaurito e praticamente disperato verso un “miraggio” chiamato futuro.
Ai mutui e annessi vari che si presentano costantemente ogni fine mese, a dicembre si è aggiunto il saldo dell’IMU (per chi è possessore di beni immobili) che non è altro che il “fitto” allo Stato e ai Comuni per i sacrifici di una vita sui quali sono stati pagati tutti gli oneri di urbanizzazione (e che “oneri”!), l’IVA sui materiali usati (se costruita) o le tasse di acquisto (notaio, ecc.), e a cui si aggiungono, giorno per giorno, le imposte sulle forniture di energia elettrica e gas, sulla telefonia, eccetera, eccetera, eccetera… Non trascurabile il “bottino” che si deve preparare in mano per pagare gli altri “fitti” allo Stato: il bollo dell’auto (comprata e IVA pagata, più IVA e accise sui consumi di carburante, più IVA su ogni piccolo consumo -olio, freni, pneumatici, eccetera, eccetera-, nonché l’IVA sulle “carissime” e obbligatorie assicurazioni), e il caro, carissimo ed amato -amatissimo- Canone RAI, altro grande “furto” che non è altro che una tassa sul possesso -perciò un “fitto”- su un apparecchio Radio-Televisivo comprato e pagato (IVA compresa più CONAI -tassa sugli imballaggi-, IVA sulla corrente che consuma, eccetera, eccetera).
L’illusione della proprietà, in Italia, è talmente alta che ciascuno immagina di “possedere” qualcosa, che sia suo e solamente suo, ma in realtà ogni piccolo oggetto, ogni grande proprietà, è sempre in società con lo Stato che ne pretende il “fitto” senza sentire ragioni.
Sentivo ieri in tv che per il 2013 si prospetta una revisione dell’IMU in favore di coloro che hanno dato in “comodato gratuito” ai figli un’abitazione e che hanno dovuto pagarla come seconda abitazione (una stangata non indifferente): sembra che siano propensi a considerarla come prima casa per i figli, anche se non ne sono intestatari. Mi chiedo perché, se si sono veramente accorti di aver commesso un errore, la cosa non debba valere anche per questo 2012 di povertà che vive gran parte dei cittadini e restituirne gli importi pagati! Sarebbe molto più corretto e più convincente se così facessero e se, per sopperire alla somma che verrebbe meno, tassassero i loro “spudorati” stipendi ed eliminassero questi “rimborsi elettorali” che ogni giorno si scopre vengono usati per tutto, tranne che per fare politica (addirittura le cartucce del fucile… che se fossero servite per una “battaglia” di legalità in Consiglio Regionale, ne avremmo anche capito l’utilità “politica”!).
Abbiamo superato la soglia “psicologica” (???) dei duemila miliardi di euro di debito pubblico (ma il Governo Tecnico non doveva “risanare” i conti?) e ancora nessuno di loro ha compreso che non sarà tassando e tartassando il Popolo che si uscirà dalla crisi, ma tagliando le spese inutili (e non Sanità, Servizi Sociali e Scuola) e riavviando un processo di crescita che non si ottiene innalzando l’aliquota IVA, ma riducendola drasticamente.
Già, ma sono talmente occupati con la leadership degli schieramenti e con le loro “scaramucce” che non se ne accorgerebbero nemmeno se fossero messi dinanzi ad un plotone d’esecuzione (però… non sarebbe mica male!)…
E tu, proprietario “per dire”, hai pagato il “fitto” allo Stato?
Giancarlo Aspromonte > Riflessioni Spettinate > E tu, proprietario “per dire”, hai pagato il “fitto” allo Stato?